
“La chiesa dell’Ammiraglio era uno dei più stupendi monumenti dei cristiani…
che mancano le parole a descriverla ed è forza tacerne,
perché è il più bel monumento del mondo”.
Ibn Gubair, viaggiatore e mercante
La chiesa Santa Maria dell’Ammiraglio risale al 1140 ca e fu voluta da Giorgio d’Antiochia, grande ammiraglio del Regno di Sicilia da cui appunto prende il nome.
Il nome più comune per i palermitani è la Chiesa Martorana e deriva dall’attiguo monastero voluto nel 1194 dalla nobildonna Eloisa Martorana per ospitare le nobili signore dell’ordine di San Benedetto. Quest’ordine divenne famoso per aver inventato uno dei dolci caratteristici di Palermo, la pasta di Martorana.
Dolce che divenne così celebre da arrivare fino alla corte del re, da qui il suo secondo nome pasta riali, ovvero pasta reale.
La Chiesa della Martorana rappresenta l’esempio più emblematico dell’arte bizantina con elementi di derivazione islamica, come due colonnine all’interno con iscrizioni arabe tratte dal Corano e l’abside ad Est e la facciata a Ovest, affinché si pregasse verso Oriente, come prevede il culto.
Al centro della cupola trionfa il Pantocratore che, seduto sul trono, regge il Vangelo con una mano e benedice con l’altra mano.
La sua figura è incorniciata dalla scritta in greco “Io sono la luce del mondo chi segue me non cammina nelle tenebre, ma avrà la luce della vita”.
L’apparato dei mosaici dai pavimenti alle volte e agli archi della croce greca dell’originaria chiesa bizantina, è uno dei più importanti del mondo.
Oggi è sede della concattedrale dell’Eparchia di Piana degli Albanesi, rappresenta un punto di riferimento per la comunità di fedeli di rito greco-ortodosso.